Fra Luca Santato è un frate minore cappuccino, originario del veneto, che vive in Mozambico come missionario per i frati cappuccini. È arrivato lì sei anni fa, nel 2016, per alcuni lavori; poi improvvisamente gli si è aperta la possibilità di vivere e lavorare con bambini e ragazzi orfani e tutt’ora vive e lavora con loro.

“Il tempo vola qui in Africa” dice Fra Luca “forse anche per il fatto che la vita è molto semplice, completamente diversa dall’Italia. Semplice e affascinante. Il Mozambico, essendo collocato sotto l’equatore e passando in mezzo proprio il tropico del Capricorno, è un paese tropicale con una varietà di natura veramente incredibile!”.

I frati cappuccini veneti sono dislocati in tutto il paese, in sei località diverse: cinque a nord dove adesso c’è anche la guerra al confine con la Tanzania, e poi c’è quella a sud, al confine con il Sud Africa, a Maputo, dove c’è Fra Luca. “Noi, Frati Minori Cappuccini, che lavoriamo in Mozambico, dopo l’ultima assemblea generale della Custodia, abbiamo deciso di iniziare a studiare un nuovo progetto: una fattoria didattica per bambini e ragazzi orfani.

Il luogo scelto, per la costruzione del progetto, è Boane, un distretto a circa 25 km dalla capitale Maputo.

Il terreno ha una grandezza di circa 2 ettari per permettere uno spazio adeguato per la costruzione delle varie strutture e un altro spazio grande per tutto il lavoro legato alla terra: orti e piantagioni.

Abbiamo scelto di non progettare un orfanotrofio, solamente con la preoccupazione di ricevere bambini e ragazzi, ma bensì una fattoria perché i bambini e i ragazzi, inserendosi in questa struttura, possano imparare lavori dignitosi (orti e piantagioni) per un domani essere in grado di costruirsi un futuro con il lavoro della terra, e la fortuna del Mozambico è proprio, che la terra, ben coltivata, può essere davvero una ricchezza, non c’è problema di siccità in questo Paese.

La struttura, che stiamo studiando, avrà una capacità di accogliere circa 60 bambini o ragazzi, avranno una vita comunitaria in casa e tutti avranno la possibilità di andare a scuola, che peraltro è vicina al terreno scelto per la costruzione. Come frati ci impegniamo a condividere con loro la bellezza della vita comunitaria e fraterna come espressione del nostro fondatore San Francesco, e garantiremo a loro anche un cammino cristiano in comunione con la chiesa locale.

Il progetto non è solo costruire tutta la struttura per i bambini e ragazzi (refettorio, cucina, sala studio, e locali per dormire), ma vuole inglobare anche una struttura per accogliere giovani frati mozambicani, studenti di filosofia, per dare loro la possibilità di inserirsi in una realtà sociale della nostra custodia e poi sempre all’interno del terreno costruire un consultorio medico, gestito con medici volontari italiani, a servizio non solo della struttura, ma della popolazione (in modo particolare bambini e ragazzi) che necessitano di visite mediche. Il progetto dunque vuole essere un insieme comunitario di varie realtà di carattere sociale per il bene di questo popolo mozambicano.

Altri enti ci stanno appoggiando per costruire i vari padiglioni che formano l’intera struttura.

L’idea è di iniziare i lavori in luglio di quest’anno e terminarli nel dicembre del 2023”.

Claudia Baldini

Consulente comunicazione - Proprietaria e direttore di testata giornalistica indipendente "L'Arte del comunicare" - P.R. - Speaker - Formatrice