Comunicare, interagire, relazionarsi: il mondo dei web e dei social ci permettono di fare tutte queste cose arrivando ad un vasto numero di persone, oltrepassando con un semplice click le distanze geografiche e raggiungendo anche persone a noi sconosciute.
Ma utilizziamo davvero questa incredibile opportunità nel modo giusto? Sembrerebbe proprio di no. Basta dare uno sguardo ad alcuni post o ai commenti di pancia che invadono i social, dove la violenza verbale mira allo scontro e alla provocazione fine a sé stessa.
Le parole sono uno strumento di comunicazione indispensabile, ma devono essere utilizzate responsabilmente per favorire incontro ed interazione, altrimenti rischiano di vanificare anche le migliori intenzioni.
Occorrono educazione, consapevolezza ed empatia digitale per comunicare efficacemente e relazionarsi nel miglior modo possibile anche attraverso le modalità e gli strumenti dei giorni nostri.
Leggiamo insieme un articolo che parla di comunicazione empatica (l’originale è qui)
Facciamo un gioco: spogliamo l’essere umano di ogni preconcetto, di tutti i limiti e le regole dettate dalla società e torniamo al tempo dei tempi quando la sopravvivenza e la riproduzione erano esigenze primarie. L’istinto e le emozioni erano manifesti. Già allora lo scambio di informazioni si rendeva indispensabile ed avveniva attraverso i gesti, poi i graffiti. Dopo sono arrivate le parole… e le millemila interpretazioni dei giorni nostri.
Oggi tutti parlano, o scrivono. O parlano e scrivono.
Il narcisismo è manifesto nell’apparire e nella continua ricerca di attenzione che, quando manca, provoca depressione.
Se da una parte c’è chi parla, dall’altra c’è qualcuno che ascolta… a modo suo:
1) Ignorando = non sto neanche provando ad ascoltare
2) Fingendo = sembra che stia ascoltando ma in realtà sto pensando ad altro
3) Ascoltando in modo selettivo = presto attenzione solo quando viene detto qualcosa di mio interesse
4) Ascoltando con attenzione = percepisco il significato intrinseco delle parole e le codifico secondo i miei parametri
5) Ascoltando empaticamente = ascolto con l’intenzione di capire, sono aperta, mi concentro sull’altro e sul suo sistema di valori. In questo modo ricevo informazioni precise su ciò che l’altro prova e sono in grado di relazionarmi con lui.
La comunicazione empatica è il miglior investimento che puoi fare su te stesso per migliorare le relazioni in genere.
In pratica, cos’è l’empatia?
È la capacità di entrare in immediata sintonia con i pensieri e gli stati d’animo di un’altra persona, è la forma più alta di ascolto. Ed è una qualità che può essere imparata.
Ecco qualche suggerimento:
1) Ascolta attentamente il tuo interlocutore e quando intervieni usa le sue parole
2) Esprimi il tuo punto di vista facendolo sentire compreso
3) Cerca di sentire ciò che prova
4) Ora tocca a te esprimere i sentimenti che ti ha suscitato
5) Sii accogliente e comprensivo
Una posizione diversa dalla comunicazione empatica, l’assume la comunicazione di cuore.
Questo tipo di ascolto va davvero oltre ogni regola e non si impara. Ci si nasce con certe predisposizioni e chi ne è dotato non sempre vive bene.
Mentre la comunicazione empatica si basa su una capacità di ascolto sottile che permette di sintonizzarsi sugli stati d’animo altrui e sul suo modo di pensare, quella di cuore si trova a un livello più profondo che non necessita di parole. Agire di cuore significa essere costantemente esposti al buono e al cattivo, prendersi dei gran pugni in pancia e poche carezze. Chi ha attivato questo tipo di comunicazione, non può farne a meno e diventa il suo unico modo di relazionarsi. Sentire il cuore altrui, significa non solo percepire ma vivere lo stesso sentire. Ed è così che se un cuore è pervaso da entusiasmo, la sua onda d’urto ti investe della stessa energia e nel tuo cuore risuona lo stesso entusiasmo. Lo stesso avviene per l’amore, per la paura e per tutti gli altri sentimenti.
Le persone che comunicano di cuore appaiono forti, invulnerabili. Quest’armatura si rende necessaria per non rimanere vittima degli atteggiamenti superficiali e privi di attenzione per i sentimenti altrui.
Molto spesso chi agisce di cuore non viene capito o apprezzato, ma è abbastanza normale che le cose invisibili agli occhi siano viste solo da persone speciali, dotate di grande sensibilità.
La comunicazione di cuore è una comunicazione di guarigione che va in entrambe le direzioni e si conclude spontaneamente quando il guaritore ha esaurito il suo compito.
Quando queste due persone entrano in una stanza, come per magia cambia tutta l’energia del luogo.
Avere a che fare con una persona empatica, fa stare bene perché ti mette a tuo agio e fa sentire compreso.
Avere a che fare con una persona di cuore è invece più impegnativo e bisogna essere pronti a ricevere e a guardarsi dentro. Insomma, bisogna essere coraggiosi.
Una persona di cuore porta luce, sempre, ricchezza e benessere. E a chi ha la fortuna di incontrarne una voglio dare un consiglio… no, anzi no, è giusto che ognuno ascolti il suo cuore.
Di empatia ne parliamo in una nuova puntata della rubrica Relazioniamoci insieme ad Assunta Corbo, giornalista, speaker ed autrice del libro “Empatia Digitale”, giovedì 15 aprile alle 18:30