“Come stai?”
Quando il caos avvolge ogni cosa, non resta che rallentare, sempre di più. E quando percepisci di essere arrivato al centro, nell’occhio del ciclone, quello è il momento di fermarti.
Lì, in quel non luogo, non ci sono appigli, non ci sono scuse né giustificazioni. Per nessuno. Non ci sono giusti e sbagliati, non ci sono buoni e cattivi, non c’è separazione.
“Sto bene”
Ed è vero, sto bene. Io la tempesta l’ho agita, camminando le parole. Non mi sono lasciata spazzare via dagli accadimenti e dai brutti pensieri. Non mi sono lasciata spezzare dalla violenza degli eventi. Ma ho assecondato gli urti, vibrando nell’aria come una canna di bambù al vento. Ritrovando sempre il mio centro.
“E come sta andando?”
Il disegno era chiaro. Non poteva andare diversamente. Ho scelto una strada impervia, forse, ma il cuore mi ha indicato la direzione e l’ho seguita. Non ho guardato il dito, ed ho visto la luna.
“Bene”
Bene è una parola che ritorna continuamente nella mia vita. Sta nelle piccole cose: negli occhi delle persone che camminano con me, nei gesti di chi mi ama e mi dona presenza, nei cuori della gente.
Va bene perché l’aver scelto di fare informazione indipendente, mi ha fatto riscoprire quell’umanità che temevo estinta.
Quindi sì, va bene.
“E ora?”
Ora è come ieri e come domani. I passi si susseguono, ritmati e sicuri.
Vedo gente, faccio cose. Scelgo chi vedere, cosa fare.
Vivo. Vivo, rispettando me stessa e gli altri.
Vivo nel rispetto dei miei ideali e dei miei valori.
Vivo e ringrazio, ogni giorno. E questo mi fa stare bene. Bene.
Di Claudia Baldini (Direttore editoriale e divulgatrice)