Lo avete fatto perché convinti o perché costretti, ma qualcosa non è andata per il verso giusto.
Lo avete denunciato, ma non vi hanno ascoltato o non vi hanno dato soddisfazione.

Tante persone hanno raccontato la loro storia all’associazione Danni Collaterali e, nella realtà, nessuna farmacovigilanza attiva che riporti i dati reali degli effetti avversi. Ma ormai sono tanti i danneggiati, troppi i morti.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Maria Grazia Spalluto, Dr.ssa in Farmacia, docente di Fitoterapia presso il Master in Medicine Naturali di Tor Vergata, Presidente Associazione Danni Collaterali (Associazione Vittime da Vaccino e da cure Covid). Questa la trascrizione della live.

Baldini: Parliamo di danni causati dai vaccini e da cure covid. La vostra associazione è stata creata apposta per questo scopo. Quando e come è nata Danni Collaterali?

Spalluto: L’associazione Danni Collaterali è nata intorno a luglio del 2021. C’era stata l’emergenza, tanti morti; si diceva che non ci fossero terapie. Questa campagna vaccinale è stata mostrata come l’unica via per uscire dalla pandemia ed è stata voluta in massa senza uno screening, un’anamnesi, senza la possibilità di decidere se sottoporvisi. Si è recitato il mantra che il vaccino era salvifico, che il vaccino stava facendo miracoli. Quindi, tanta gente è corsa a vaccinarsi, anche persone che, in quel momento, non avevano l’obbligo, sperando di poter riprendere la vita di tutti i giorni. Molti di loro, però, hanno cominciato ad accusare effetti avversi, anche gravi e gravissimi.

La maggior parte delle segnalazioni di effetti avversi si è registrata a gennaio, quando è cominciata la campagna vaccinale e i primi a sottoporvisi sono stati i sanitari. A mano a mano che si procedeva con la campagna vaccinale, queste segnalazioni all’Aifa sono diminuite, fino quasi ad azzerarsi verso fine novembre. Molte persone che hanno avuto effetti avversi anche gravi, nel momento in cui l’hanno fatto presente al loro medico curante oppure in ospedale o al pronto soccorso, non sono state ascoltate e i loro malesseri minimizzati. Ragazzi giovanissimi e sani, atleti, si sono ritrovati di punto in bianco ad avere malattie a carico dell’apparato cardio-circolatorio (mio e pericardite, infarto del miocardio, ictus, trombosi, ecc.), ma anche a carico del sistema nervoso centrale (dalle parestesie, formicolii e dolori fino ad arrivare alla paralisi di Bell o degli arti). Ci sono persone con tetraparesi di tutti e quattro gli arti e adesso sono su una sedia a rotelle; gente che è entrata in coma irreversibile ed è in stato vegetativo. Gli effetti avversi sono tantissimi! Infine, i casi di morte segnalati all’Aifa superano i 700, di cui soltanto 23 sono risultati correlabili.

Numeri che non si erano mai visti in nessun tipo di campagna vaccinale. Io ed un altro mio collega di battaglie civili, ci siamo resi conto che questa campagna vaccinale di massa rischiava di deflagrare in una bomba sociale gravissima, andando a mietere vittime tra giovani e giovanissimi sani. Insieme al senatore Paragone abbiamo così deciso di aprire il gruppo Facebook DANNI COLLATERALI.

Baldini: Per quanto ne sappia, non c’è mai stata una farmacovigilanza attiva.

Spalluto: sì, è vero. Quando si mette in commercio un farmaco nuovo come questo, l’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) avviene in modo condizionale, perché in stato di emergenza e non c’è stato tempo di fare tutti gli studi di tossicità, cancerogenicità, genotossicità né sugli animali né sulle persone. L’autorizzazione condizionata è per regolamento EMA, subordinata a dei vincoli tra cui l’obbligo di una farmacovigilanza aggiuntiva.

I vaccini a mRNA sono in realtà,  farmaci genici, o genomici, altamente sperimentali che, in quanto tali,  vengono solitamente somministrati secondo un concetto di somministrazione compassionevole a malati oncologici terminali che non rispondono ad altre terapie convenzionali. Una cosa è sperimentare su un paziente destinato a morire, un’altra è somministrarlo, in via preventiva, a miliardi di persone sane. Questo concetto cozza con il principio di precauzione che dovrebbe essere la base fondante del ragionamento scientifico dell’attuale farmacologia moderna.

Quindi, l’autorizzazione soggetta a condizioni obbliga a una farmacovigilanza aggiuntiva, tra cui studi di farmacovigilanza attiva.

Con la farmacovigilanza passiva una persona che si sentiva male avrebbe dovuto chiamare il medico che gli aveva somministrato il vaccino. Ma l’hub vaccinale è stato organizzato come una catena di montaggio per deresponsabilizzare il singolo, e spesso il paziente non riusciva a ricordare e a risalire a chi gli aveva somministrato il farmaco. Inoltre, all’inizio si è fatto addirittura fatica a ricollegare qualunque effetto avverso al vaccino, proprio perché era stato proposto come un farmaco sicuro ed efficace. Quando ci sono stati dei casi gravi, le persone sono andate al pronto soccorso e lì, nel ​​migliore dei casi, si sono trovate di fronte medici che hanno ammesso a voce che poteva esserci una correlazione con il vaccino, però poi hanno detto che non lo avrebbero potuto refertare. E così se ne sono tornate a casa, costrette a fare privatamente tutta una serie di indagini molto costose pagandole di tasca propria.

La farmacovigilanza passiva non ha funzionato perché né il medico di base, né quello del pronto soccorso, segnalava. Anzi, molte volte, i sanitari trattavano i pazienti come degli ipocondriaci nevrotici, per cui la prescrizione più frequente è stata quella di ansiolitici.

La farmacovigilanza attiva, invece, è quella che prevede il follow-up del paziente: il medico fa la vaccinazione e poi tramite appuntamento, anche semplicemente telefonico, via mail o via whatsapp, continua a seguire il paziente per diversi mesi dall’inoculo.

Sia le aziende farmaceutiche, che gli enti pubblici, sarebbero stati obbligati a raccogliere i dati di farmacovigilanza attiva e a pubblicare gli studi scientifici… cosa che non è stata assolutamente fatta.   

Al 26 dicembre 2021 sono state registrate 17.920 segnalazioni di sospetto evento avverso successivo alla vaccinazione, mentre in Italia negli ultimi 30 anni non sono neanche ventimila gli eventi avversi relativi a tutte le vaccinazioni. Quindi questo dato, che è assolutamente sottostimato, già dovrebbe far pensare.

Baldini: DANNI COLLATERALI ha avuto più di cinquecentomila segnalazioni… un numero impressionante.

Spalluto: Sì, e tieni presente che siamo molto indietro con la lettura dei post su facebook.

Baldini: In questi giorni, si sta decidendo se dare all’OMS tutti i poteri sovranazionali di ogni Stato per ciò che riguarda la salute, cosa potrebbe succedere?

Spalluto: Il più fosco degli scenari. L’OMS ha sbagliato tutto nella gestione della pandemia! Ha ritardato colpevolmente di 20 giorni l’allerta e quindi l’avviso di pandemia mondiale. E poi c’è stato l’invio di una circolare in cui si sconsigliava addirittura la prescrizione dei comuni antinfiammatori FANS mentre i medici che se ne sono infischiati e hanno esercitato la loro professione secondo scienza e coscienza, hanno curato il SarsCov-19 come qualsiasi altra grave sindrome respiratoria di origine virale e hanno salvato molte vite umane. E paracetamolo e vigile attesa? Solo in caso di mancanza di saturazione si poteva andare in ospedale. È inconcepibile. Questo è stato non solo avallato, ma quasi un diktat dell’OMS e a ruota, del Ministero della Salute.

Ormai è chiaro che è stato un virus ingegnerizzato, trattato al pari di un’arma biologica. Tant’è che c’è il segreto militare. Quindi l’OMS si riunisce per decidere di creare un’organizzazione/cupola sovranazionale che deciderà, in caso di pandemia, quali saranno le politiche sanitarie da affrontare; renderà commissariati gli Stati e la politica sanitaria sarà gestita direttamente dall’OMS.

È come mettere le pecore in mano al lupo!

Baldini: Molta gente è arrabbiata, tanti hanno paura, altri sono ansiosi. Può essere frutto di questi due anni di restrizioni, paure e terrorismo mediatico, ma potrebbero essere anche effetti collaterali da vaccino che magari sono andati a toccare il sistema nervoso?

Spalluto: Assolutamente sì, entrambe le cose: due anni di pandemia così com’è stata gestita, l’isolamento a cui ci hanno sottoposto, il mascheramento che ci ha tolto i connotati e l’individualità, la privazione delle libertà fondamentali hanno profondamente inficiato la salute psico fisica delle persone. E poi questi vaccini che sicuramente hanno un’azione epigenetica, cioè “parlano” col DNA influenzandone la sua espressione, hanno spesso fatto “esplodere” dei geni che magari sarebbero stati silenti per sempre…. Ci sono degli studi molto inquietanti, per esempio quello di Stephanie Seneff (una delle principali scienziate del MIT di Boston) che dice “la vaccinazione induce una profonda compromissione nella trasmissione del segnale dell’interferone, praticamente uno dei mediatori principali dell’immunità naturale, il che ha diverse conseguenze negative per la salute umana. Le modificazioni indotte dal vaccino hanno potenzialmente un nesso causale con malattie neurodegenerative…”.

Però penso anche, al di là della vaccinazione, che questa aggressività derivi anche dal fatto che chi l’ha dovuto fare, l’abbia subito come una violenza e come reazione, reagisca con la rabbia  e l’aggressività.

Baldini: Possiamo dire alle persone che si sono vaccinate di non avere paura per i prossimi virus? Cosa potremmo dire per far sì che tengano accesi testa e cervello?

Spalluto: Innanzitutto esorto tutti a essere sempre informati; ormai ci sono tanti canali su cui informarsi. E fondamentale anche, non farsi prendere dalla paura, perché con la paura non si sono mai affrontate le sfide della vita. Anzi, è scientificamente provato che la paura abbassa le difese immunitarie perché crea stress. Rimboccarsi le maniche, affrontare con coraggio e determinazione e curarsi immediatamente, perché, per fortuna, oggi ci sono tanti strumenti. Importante, inoltre, è attuare un piano efficace di prevenzione. Ci sono tantissimi studi che hanno messo in correlazione l’aumento delle difese immunitarie con la somministrazione della vitamina D3, della vitamina C, di alcuni estratti erbali tipo l’Echinacea, l’Uncaria e ancora la Lattoferrina e la Quercitina. Quindi il consiglio, come prevenzione, è quello di fare una vita sana stando all’aria aperta, facendo attività fisica, avere moderazione in tutto ma permettersi il dolce e anche il bicchiere di vino una volta a settimana. Per il resto, soprattutto dai 50 anni, vivere la propria vita serenamente, liberamente e consapevolmente, tenere alla forma fisica senza diventarne ossessionati e fare delle belle camminate all’aria aperta e al sole senza museruola.


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Claudia Baldini

Consulente comunicazione - Proprietaria e direttore di testata giornalistica indipendente "L'Arte del comunicare" - P.R. - Speaker - Formatrice