L’avvento dei cosiddetti “vaccini anti Covid” è stato segnato dalla più grande frode istituzionale della storia ai danni del consenso informato: una frode resa più facile e inquietante del potere che la finanza e la politica esercitano oggi nel mondo della comunicazione globale. Questa frode ha dato il via ad un tempo di inaudita violenza, odio e persecuzione contro tutti coloro che esprimevano dubbi, ricercavano la verità e non si stancavano di difendere la propria libertà. Il paradosso schizofrenico e quasi demoniaco di questa campagna di odio e di violenza è che è stata fatta all’insegna di termini come “amore” o “dovere civico”.

Nel suo libro Vaccino come atto di amore? Fulvio Di Blasi ripercorre i fondamenti dell’analisi dell’atto morale per riscoprire che cosa significa fare il bene o fare il male sia nella tradizione cristiana che in quella del pensiero occidentale, anche giuridico. La metodologia di Di Blasi parte dalle fonti primarie, dai documenti delle agenzie autorizzative come FDA ed EMA. Degni di nota sono i capitoli che affrontano il caso AstraZeneca, l’approvazione del vaccino Pfizer, il cambio di definizione di “vaccino” o il senso dell’immunità garantita alle case farmaceutiche e agli operatori sanitari.

Intervista Claudia Baldini


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Claudia Baldini

Consulente comunicazione - Proprietaria e direttore di testata giornalistica indipendente "L'Arte del comunicare" - P.R. - Speaker - Formatrice